
Premessa
Ci definiamo una realtà antisessista. Lottiamo attivamente per la soppressione di ogni ruolo di genere che la società ci impone e crediamo nella libera affermazione dell’individuo a prescindere dalla propria identità sessuale. Siamo convinti che una lotta come questa passi attraverso la soppressione del binarismo di genere in ogni gesto o comportamento, individuale o collettivo, ed anche attraverso una ristrutturazione della lingua italiana, che fedelmente lo riproduce.
Con questa premessa intendiamo informare chi legge del fatto che il testo che segue contiene alcuni maschili plurali, ma accanto ad essi è da includere ogni altra possibile soggettività, che non viene espressamente citata al solo scopo di mantenere più fluida la lettura di un programma già lungo e ricco di contenuti.
​
Didattica
All'interno del Corso di Studi e del Consiglio di Dipartimento di Giurisprudenza il tema riguardante la “didattica” è sempre più pregnante e merita l'attenzione di tutti e tutte.
Da sempre come rappresentanti abbiamo posto la didattica al centro del nostro lavoro, nel costante tentativo di coinvolgere su questo tema sia studenti che docenti, consapevoli che per creare una didattica arricchente per entrambi serve partecipazione e inventiva da ambo le parti.
Didattica più funzionale: Ad oggi, si rileva l'esigenza di una didattica più funzionale, orientata verso l'acquisizione degli strumenti materiali e pratici propri delle competenze professionali in campo giuridico. Il nostro impegno è quello di rispondere a questa esigenza proponendo un’offerta formativa più arricchente sul piano pratico e giuridico, con l'apertura di corsi dedicati alla lettura e all'analisi di atti giudiziari e con la moltiplicazione dei progetti di moot court interni ai corsi del nostro Dipartimento. Lo stesso obiettivo è stato perseguito durante lo scorso mandato ed ha portato all’istituzione dei corsi di scrittura giuridica, un primo passo verso un’università che permetta allo studente di confrontarsi da subito con quelli che sono gli strumenti fondamentali delle professioni giuridiche. Sulla stessa linea di ragionamento proponiamo inoltre l’Avvio di laboratori informatici pratici, specialmente su software che vengono utilizzati negli studi dei consulenti del lavoro, dei commercialisti o degli avvocati, software che costituiscono uno strumento fondamentale per le professioni legali e non solo.
​
Didattica Alternativa: Intendiamo scardinare la visione dell’Università-esamificio, che non offre ai suoi studenti altro che cfu. Naturalmente gli esami, le lezioni, e l’apprendimento nozionistico del diritto sono necessari alla buona formazione dei giuristi di domani, ma non sono a nostro parere sufficienti a crescere e formare dei cittadini attivi, critici, e protagonisti. Per questo da sempre crediamo nella necessità di una didattica alternativa, nella quale gli studenti possano mettersi in gioco per arricchire le loro conoscenze, per crescere umanamente e giuridicamente attraverso il confronto reciproco, l’attualità e lo sguardo critico necessario a comprendere le contraddizioni della nostra materia di studio. Per questo continueremo a proporre, come da sempre facciamo, cicli di seminari su temi di attualità organizzati dagli studenti, incontri settimanali, e dibattiti. Abbiamo abbonato l’Auletta bonobo, spazio aperto a tutti gli studenti, ad una selezione di diversi quotidiani e riviste di attualità, come Internazionale e Le monde diplomatique, che sono quotidianamente a disposizione di tutti. Ogni idea, ogni progetto per arricchire la nostra università è ben accetto, e siamo sempre aperti per parlarne, via mail, facebook, o in auletta a collettivo.
Cambi corso e tutorati: Un altro problema che in molti ci segnalano spesso è quello di cambi corso e tutorati, sul quale da tempo discutiamo con i docenti ed il Dipartimento. Ci impegneremo allo stesso modo per continuare a garantire la parità di trattamento e la trasparenza del procedimento, rispettando la procedura prevista dal regolamento ed uniformando le diverse modalità che ciascun docente gestisce arbitrariamente. Ci impegniamo inoltre ad estendere questa possibilità anche ai corso di studio triennali del nostro Dipartimento, che da tempo ci segnalano questa giusta esigenza.
Esami: Riteniamo fondamentale il rispetto del regolamento di Dipartimento rispetto alla struttura della sessione esami, in modo che ne siano garantiti il numero di appelli previsto a sessione, la distanza minima tra un appello e l’altro, e la determinazione delle date degli esami con l’anticipo necessario. Vorremmo inoltre discutere in Dipartimento la problematica dello slittamento degli esami per trovare soluzioni alternative al rinvio dei troppi studenti di giorno in giorno, se non di settimana in settimana. Proponiamo, ad esempio, la suddivisione degli studenti iscritti all’esame su più giornate, comunicata nella sezione avvisi del sito allo scadere delle prenotazioni. Ci teniamo a precisare la nostra disponibilità nel supporto agli studenti per ogni problema riscontrato in merito al malfunzionamento presente nella gestione della sessione esami, invitiamo tutti gli studenti a non subire le volontà arbitrarie dei docenti contrarie al regolamento, discriminatorie o ingiuste.
​
Condivisione degli appunti e del materiale didattico: Una pratica da tempo diffusa nel nostro Ateneo, e in particolare nel nostro Dipartimento, è la vendita degli appunti, dei riassunti e delle sbobine, pratica alla quale da tempo ci opponiamo.
Crediamo infatti che la produzione di appunti e riassunti che ciascuno di compie quotidianamente durante lo studio non sia e non debba essere un lavoro volto alla mercificazione di questi, ma un procedimento di apprendimento e arricchimento personale. Non solo cedere gli appunti senza chiedere nulla in cambio è un basilare gesto di solidarietà, ma soprattutto ci permette di uscire dalla logica di un’università che rende concorrenti e competitivi invece che stimolarci al lavoro di gruppo e alla collaborazione.
Per questo nell’Auletta bonobo è disponibile una vasta raccolta di appunti dei più svariati corsi e anni, alla quale invitiamo ciascuno a contribuire lasciandovi il suo materiale di modo che chiunque altro sia interessato possa usufruirne. Allo stesso scopo è presente in Auletta una pirate box sulla quale è possibile trovare appunti e sbobine in formato telematico, e alla quale allo stesso modo chiediamo di contribuire.
Crediamo fermamente che il compito dell’Università sia la diffusione del sapere, e altrettanto crediamo che ciascuno di noi debba farsi veicolo delle conoscenze che apprende attraverso di essa.
Diritto Romano: Intendiamo Impegnarci per combattere l’arbitrarietà nelle modalità di esame di Diritto Romano che la maggior parte degli studenti lamenta fortemente. Intendiamo dialogare con i titolari di cattedra e la Direzione Didattica per venire incontro agli studenti, mirando a rafforzare l’importanza della materia per i contenuti e i valori della stessa e non per la paura e l’estrema difficoltà, quasi “impossibilità”, di superare l’esame. Sono molto gli studenti superano senza difficoltà materie come Diritto Privato o Commerciale, ma poi vengono bocciati in Diritto Romano, questo rende evidente un problema di cui è necessario che l’Università si faccia carico.
La nostra attività a riguardo non dovrà essere interpretata come volontà di mettere in discussione le capacità di valutazione dei professori o di ridurre il valore del Diritto Romano, ma soltanto di ristabilire i contatti con la realtà: la materia in questione tratta di un mondo giuridico del passato, è inserita nel nostro corso di studi per arricchire e rendere raffinata la nostra cultura giuridica e storica e darci basi portanti per lo studio degli istituti odierni e i suoi scopi devono restare tali, visto che gli stessi professori descrivono, sulle proprie pagine, “il risultato di apprendimento” in questa prospettiva!
Biblioteca: La biblioteca presenta al campus è ricchissima, e molti sono gli studenti che ne utilizzano sia il servizio prestiti che l’aula studio.
Intendiamo aumentare la durata del prestito, da 15 giorni a 30 giorni, per permettere agli studenti di utilizzare i libri per praparare esami e tesi per il tempo necessario
Creazione di un’App unito-giurisprudenza: Da tempo esiste l’app MyUnito sulla quale è possibile avere sempre a disposizione il proprio libretto degli esami, seguire la sezione avvisi del sito, gli orari e le aule degli esami prenotati. Ci piacerebbe proporre la creazione di un’analoga app specifica per il Dipartimento di Giurisprudenza, cosa che consentirebbe di poter controllare in ogni momento la sezione avvisi e novità del sito, i cambi di aula, di orari delle lezioni o di ricevimento dei docenti.
Modalità di esoneri standard e chiari per tutte le materie: chi li fa, chi non li fa, chi ci deve pensare, chi dà un voto, chi non lo dà... Insomma ogni professore la pensa a modo suo. Ecco, rendiamolo chiaro standard e semplice!
​
Proposte specifiche per la didattica del Corso di Laurea di SACOL
​
Ripristinare e mantenere attivo il seminario sulle risorse umane per il Corso di Laurea di SACOL, un corso molto utile che purtroppo attualmente non è più disponibile nella compilazione del piano carriera
​
Ridurre i crediti in materie non caratterizzanti come Storia, Sociologia, Scienze Politiche attualmente tutti e 3 da 12 crediti a favore di materie essenziali e caratterizzanti come Diritto del Lavoro, Economia, Diritto Penale del Lavoro, Diritto della Previdenza Sociale. Quest’ultimo è addirittura soltanto un esame a scelta libera, nonostante sia materia d’esame di abilitazione alla professione di consulenti per il lavoro.
​
Avvio di seminari in materia di Diritto per il lavoro, come Gestione delle Risorse Umane, recruting, sempre secondo l’idea di aumentare una formazione più pratica e vicina alla realtà, avviare una rete di seminari inerenti alla professione di consulenti per il lavoro.
​
Spazi
Dopo l’ottenimento della lunch room negli spazi della palazzina Einaudi, ci impegneremo per l’ottenimento di un analogo spazio anche all’interno del Campus, nell’ottica di fornire sempre più spazi agli studenti, per un’Università che consenta anche momenti di relax e di condivisione; e sempre in questa prospettiva lavoreremo per un’area relax e tavoli in cui potersi prendere una pausa o semplicemente fare pranzo all’aperto. Proporremo dunque di collocare tavoli e strutture sulla terrazza della Palazzina Einaudi e su viale Ottavio Mai, spazio ampio e inutilizzato.
Vorremmo inoltre corredare di posaceneri le balconate della Palazzine e sistemare nei bagni dei distributori di salviette, assorbenti e preservativi, Ci impegniamo inoltre per l’installazione di defibrillatori nelle strutture del Campus e della Palazzina nell’ottica di una maggiore sicurezza e di salvaguardia della salute. Tutto questo perchè crediamo che l’Università non sia solo un luogo di studio, ma uno spazio da vivere e di formazione a tutto tondo, anche per quanto riguarda l’educazione alla salute, alla prevenzione e a una sessualità consapevole.
Trasporti
​
Il Campus Luigi Einaudi è collegato al resto della città da diverse linee urbane di trasporto pubblico, ma le esigenze e le utenze sono elevatissime: è chiara la necessità di un potenziamento globale delle stesse. Nei punti del precedente programma erano comprese svariate istanze che, con dedizione e lavoro da parte di tutti i membri del Collettivo, sono state portate a realizzazione concreta: tra i risultati più tangibili figurano la conversione di Viale Ottavio Mai in zona pedonale, e l’istituzione, entro la fine dell’anno, del capolinea della Linea 55 all’incrocio tra c.so Farini e c.so Tommaseo, ubicazione che permetterà di raggiungere con maggiore facilità l’Ateneo. Ciò nonostante le battaglie e le rivendicazioni sono ancora molte, e a ciò che è stato fatto si aggiungono altre proposte per la cui realizzazione continueremo a batterci nel prossimo mandato. Tra le diverse proposte che vogliamo vedere accolte c’è l’installazione di almeno un’altra stazione [TO] Bike, già presente nel perimetro universitario ma in quantità insufficiente; l’aumento della frequenza dei passaggi della linea 68, la più utilizzata tra quelle che collegano l’Università e troppo spesso eccessivamente affollata. Per permettere una più fluida circolazione auspichiamo la strutturazione di una nuova fermata, in prossimità del polo, e l’utilizzo di autobus da 18 metri.
Il parcheggio sottostante la Mensa Universitaria Olimpia, totalmente inutilizzato, sarebbe una risorsa cruciale per venire incontro alle esigenze degli studenti che arrivano dall’area suburbana o addirittura al di fuori dell’area del Torinese: proponiamo dunque la sua apertura a tutti gli studenti, a prezzi agevolati, aumentando le possibilità di parcheggio.
​
Inoltre, vorremmo sperimentare una carpooling di polo in collaborazione con GreenUnito: condividere la propria auto con altri studenti per il tragitto casa-università potrebbe essere una grossa occasione per inquinare meno e fare nuove conoscenze! Al fine di incentivare questo strumento intendiamo chiedere all’amministrazione comunale delle agevolazioni sul costo dei parcheggi per chi praticherà il carpooling. Da ultimo (ma non per importanza!) segnaliamo l’impegno a permettere l’installazione di una pista ciclabile che colleghi il Campus agli altri poli universitari, passando per Palazzo Nuovo e le sedi di via Giuria, fino alle Molinette.
Mobilità internazionale
​
Il nostro è uno dei dipartimenti che più si spende nel permettere ai suoi studenti scambi e programmi di mobilità, ma ciò nonostante ancora molti sono i problemi che devono affrontare gli studenti outgoing.
Più Informazioni, più chiarezza, più accessibilità : L’accesso alle informazioni per i programmi di mobilità non sempre è chiaro, nè tanto meno esaustivo. Il sito non solo non fornisce informazioni dettagliate rispetto al programma di studi che si affronterà all’estero, ma nemmeno inquadra quelli che possono essere i problemi di adeguamento tra esami sostenuti ed esami riconosciuti. Questo crea dubbi e incertezze che spesso nemmeno i professori o servizi adibiti allo scopo, come gli sportelli o il servizio Relint, riescono a risolvere. Il tutto si conclude spesso o con accordi verbali stretti tra studenti e tutor o tra studenti e docenti che non vengono verbalizzati e che creano numerose difficoltà al rientro. Lo stesso si dica per quel che riguarda le tabelle di conversione dei voti. Spesso i sistemi di valutazione dei risultati sono diversi da paese a paese e le tabelle di conversione non solo non sono reperibili sul sito, ma nemmeno vengono fornite su richiesta. Il massimo della disinformazione si riggiunge per gli scambi internazionale per i quali la pagina del sito non spende nemmeno una parola se non indicare un link al sito dell’ateneo straniero senza spiegare in alcun modo come funzioni lo scambio, quali sono i periodi previsti, l’offerta didattica etc.
Come rappresentanti ci impegneremo dunque in una revisione del sito di dipartimento pensata con gli studenti che negli anni passati sono partiti per le mobilità in modo da fornire al meglio le informazioni necessarie.
Crediamo inoltre che il servizio di sportellistica gestito dai tutor debba essere completamente ripensato. Non est sufficiente un tutor erasmus che ha svolto la mobilità anni e anni fa che una volta a settimana ascolti i problemi degli studenti senza alcuna competenza per risolvere che non mostrare la pagina del sito. Serve un tutor per ogni tipologia di scambio o programma prevista dal dipartimento, il tutor deve aver svolto lo stesso programma entro gli ultimi due anni e deve avere sempre a disposizione il materiale stampato che riguarda offerta didattica e tabelle di conversione.
Infine, dal momento che crediamo fortemente nello scambio tra studenti ci impegneremo ad organizzare due volte l’anno degli incontri pubblici con gli studenti appena rientrati dalle mobilità alle quali chiunque possa partecipare per fare domande e confrontarsi con chi ha già vissuto la medesima esperienza.
Più borse di studio, fasciate per reddito e definite nelle graduatorie prima della partenza: un altro enorme problema degli studenti in partenza sono le borse. La sola borsa chiara e precisa nella sua quantificazione e nell’erogazione è la borsa erasmus che, seppur scarsa, è almeno ben definita. La graduatoria viene stilata al momento stesso della selezione e questo consente agli studenti di non partire senza sapere se se lo potranno permettere. Lo stesso non si può dire per gli altri programmi di mobilità e scambio. Spesso le borse non solo non vengono né quantificate né erogate prima della partenza, ma addirittura non si sa se ci saranno fino a mobilità inoltrata!
Tutto questo deve necessariamente cambiare. Gli scambi internazionali sono arricchenti per la formazione di ciascuno studente e non è ammissibile che diventano escludenti per chi manca del sostentamento necessario.
Allo stesso modo bisogna fare in modo che gli scambi internazionali non interferiscano con le borse già esistenti in italia, che rischiano di essere perdute da studenti beneficiari che partecipano a programmi di mobilità di durata superiore a 6 mesi. I servizi italiani infatti revocano molte borse dopo aver constatato che lo stende ha ottenuto 0 cfu in una sessione esami durante la quale in realtà era semplice all’estero, dal momento che i crediti conseguiti in mobilità vengono registrati solo alcuni mesi dopo il rientro.
Inoltre tali borse sono spesso insufficienti a sostenere lo studente durante il periodo di mobilità, come rappresentati ci impegnano a discutere l’argomento con i docenti referenti e con l’amministrazione per immaginare soluzioni differenti, come un adattamenti di tali borse in funzione del reddito, in funzione del costo della vita nel paese di destinazione e per stringere accordi con gli atenei ospitanti in modo da offrire agli studenti in mobilità il più alto numero possibile di borse.
Più corsi di lingua e certificazioni convenzionate a prezzi accessibili: Appare incredibile quanto scarsi e poco appropriati siano i corsi di lingua offerti dall’ateneo in rapporto all’altissimo numero di scambi possibili. Quasi tutti gli atenei di destinazione richiedono dei certificati linguistici, eppure l’Università di Torino non offre questa possibilità ai suoi studenti! Prendere i certificati di lingua resta a carico dello studente che, se interessato alla mobilità, deve cercarsi e pagarsi dei corsi appropriati e pagare per intero il prezzo dell’esame certificato.
I lettorati sono completamente da ripensare: è impossibile immaginare un corso di lingua efficace in aule da 300 persone, senza possibilità di fare conversazione con il professore, e soprattutto senza possibilità che l’esame al termine sia certificato. Inoltre per molte lingue nemmeno è presente il lettorato!
Intendiamo dunque impegnarci per discutere con l’ateneo la possibilità di stipulare convenzioni con i centri di certificazione linguistica presenti in città in modo da rendere accessibili a tutti i costi. è inoltre necessario trovare nuovi fondi e pagare i docenti di lingua in modo tale da diversificare i corsi, riducendone il numero ed aumentando l’offerta linguistica presente.
Inoltre, considerando la conversazione attiva come strumento fondamentale dell’apprendimento di una lingua, nonchè del conseguimento di un certificato, e comprendendo l’impossibilità per il docente di portarla a termine in modo efficace anche riducendo i numeri delle classi, proponiamo un bando 200h per studenti bilingue o con certificati, che lavorino come sostegno dei lettorati garantendo una volta a settimana delle conversioni individuali o a piccoli gruppi con gli studenti che seguono il corso di lettorato.
Un’università che si definisce internazionale e che valuta gli scambi internazionali come un arricchimento della propria offerta non può mancare un simile impegno. anche economico, nel migliorare l’offerta linguistica.
Maggiore collaborazione tra gli atenei: La gran parte degli studenti in mobilità riscontrano notevoli difficoltà di comunicazione con l’ateneo di destinazione. Una volta arrivati il dipartimento di giurisprudenza e l’università di Torino si dimenticano di loro, e gli studenti si ritrovano alle prese con infinita burocrazia, in lingua straniera, e servizi spesso poco disponibili. Gli atenei devono invece mantenere attive le comunicazioni, supportare gli studenti in mobilità e valorizzarli come una ricchezza. Anche nell’ateneo di arrivo dovrebbero essere previsti dei tutor o delle figure di accompagnamento che spieghino il programma delle lezioni, il funzionamento degli sportelli amministrativi, la modulistica e da compilare e che restino a disposizione degli studenti stranieri. Come rappresentanti intendiamo spenderci affinché l’università di Torino si accerti del fatto che tali servizi siano presenti ed agevoli la comunicazione con gli studenti italiani all’estero. è inoltre fondamentale che l’università e i tutor italiani restino a disposizione per mediare eventuali situazioni di disagio o incomprensioni tra studenti e istituzioni estere.
Creazione di una commissione paritetica di controllo sui programmi di mobilità: Tutti i problemi fino ad ora elencati sono di ancora più difficile risoluzione dal momento che non esiste una commissione alla quale fare presente le proprie difficoltà. Spesso come rappresentati ci troviamo destinatari di lamentele e critiche costruttive ma non esiste alcuno spazio nel quale possiamo portare le ragioni degli studenti e sostenerli nelle eventuali rimostranze. Per questo proponiamo una commissione paritetica che che si riunisca all’occasione per discutere quanto gli studenti hanno da dire e eventualmente individuare delle soluzioni. Un simile strumento è essenziale al fine di garantire imparzialità e trasparenza, insieme alla documentazione scritta e firmata più precisa di cui sopra, e per porre fine all’arbitrarietà con la quale i docenti possono gestire scambi e conversioni di esami e voti.
​
Bando 150-200 h Dipartimento
​
Da sempre come rappresentanti ci siamo impegnati sul tema del bando 150 e 200h, a livello di dipartimento come di ateneo. In primo luogo ci siamo impegnati nel garantire la rappresentanza studentesca durante la selezione delle candidature, tutelando gli studenti e l’imparzialità della selezione.
In secondo luogo ci siamo spesi attivamente nell’elaborazione di nuove idee e proposte per migliorare l’istituto. A nostro parere infatti è necessario declinare diversamente le attività svolte dagli studenti selezionati in modo tale che non siano esclusivamente attività amministrative o di supporto alle biblioteche, ma tengano conto della materia di studi dello studente.
In particolare per quanto riguarda i bandi di dipartimento, crediamo fondamentale che questi si distinguano dal bando per collaborazioni a tempo parziale di ateneo proprio in ragione delle attività peculiari svolte dal dipartimento in questione. Proponiamo dunque la suddivisione del bando a seconda delle caratteristiche del lavoro che si andrà a svolgere, come già accade per la collaborazione a tempo parziale per la global league, in modo da creare bandi specifici per attività peculiari del dipartimento, come moot court, cliniche legali, scambi internazionali, o turor di accompagnamento allo studio. All’interno di tali bandi sarà possibile, oltre ai criteri di media universitaria e reddito come da decreto legge, effettuare la selezione in ragione dell’anno di corso, e delle esperienze precedentemente svolte. La creazione di questi bandi specifici non andrà a sostituirsi a quelli per i lavori di segreteria e amministrazione già presenti, ma consentirà agli studenti con le adeguate competenze di candidarsi per svolgere un’attività di 200 o 150 ore che si riveli non solo un introito economico, ma anche un’esperienza formativa sul piano didattico e professionale.
Il criterio di selezione per le collaborazioni a tempo parziale è quello di merito, si tiene conto della media e dei crediti conseguiti in relazione all’anno di corso, il reddito rileva solo a parità di curricula. Crediamo invece che le collaborazioni possano essere utilizzate anche per aiutare finanziariamente chi si trova in difficoltà ed è rimasto escluso dalle borse di studio, per media, per crediti o anche semplicemente perchè idoneo non beneficiario. Questa è però una battaglia che va al di là delle competenze del Dipartimento, ma siamo pronti a portarla avanti a livello di ateneo e a livello nazionale con l’organizzazione Link-coordinamento universitario di cui siamo parte e grazie ai nostri rappresentanti in CNSU, consiglio nazionale degli studenti universitari.
Ecosostenibilità
​
Ci impegniamo a lavorare per rendere l'Università ecosostenibile, perché crediamo che sia nostro dovere come studenti che vivono l'Università tutti i giorni riconoscere la parte di responsabilità che abbiamo nella gestione del nostro territorio. Facciamo ciò collaborando con varie realtà, sia a livello istituzionale, ossia il Greenoffice nel quale ci sono i nostri rappresentanti degli studenti, e realtà cittadine e studentesche, come Greenoffice, Cecchi point, bike pride..
Orti verticali: crediamo che sia importante l'autoproduzione per rendersi conto di come viene prodotto quello che consumiamo e di come questo processo sia a volte alterato dai moderni metodi di coltivazione; inoltre, coltivare degli orti verticali consente di apprezzare la stagionalità delle verdure e della frutta, e avvicina al cibo che troppo spesso consumiamo senza davvero considerare cosa lo porta sulla nostra tavola
Questo progetto sarà attuato in collaborazione con Greento e Innesto negli spazi del CLE.
​
Equo e solidale: vogliamo affiancare ai soliti prodotti distribuiti dalle macchinette, anche prodotti equo solidali, che sono spesso particolari, buoni e prodotti senza sfruttare lavoro e risorse naturali.
Macchinette ‘schiacciabottiglie’: per riciclare di più e più facilemente!
Recupero e redistribuzione degli alimenti in eccesso: pensiamo che sia necessario far fronte allo spreco di cibo dovuto al fatto che molti prodotti freschi del bar non vengono consumati in giornata, e vorremmo fare in modo che questi siano redistribuiti così da ridurre gli sprechi.
Borracce: dal momento che gli studenti all'interno del Green office hanno ottenuto l'installazione di distributori d'acqua al CLE, ciò che manca per rendere il processo più ecosostenibile sono delle borracce riutilizzabili da riempire ogni volta che occorre. Con una convenzione c'è la possibilità di ottenerne un numero elevato a un costo particolarmente contenuto che ne favorirà l'acquisto da parte di tutti.